Lotito: chiesti un anno e 8 mesi e 20 mila euro di multa
Il pm: "Condannatelo per aggiotaggio"
Il pubblico ministero di Milano, Laura Pedio, ha chiesto al Tribunale di Milano la condanna del presidente della Lazio, Claudio Lotito,
a un anno e otto mesi di carcere più 20 mila euro di multa, con
l'accusa di aggiotaggio, in relazione al titolo di Borsa della società
calcistica romana. Il pm ha formulato la richiesta di un anno e 4 mesi
di carcere, per le stesse motiviazioni, anche per l'imprenditore romano
Roberto Mezzaroma.
Per l'accusa ci sarebbero le prove che Mezzaroma "acquista solo formalmente le azioni Lazio. Il centro di interesse è Lotito, le cui dichiarazioni non sono credibili perché nega l'evidenza, nega di avere timore di un'Opa ostile ma afferma di non avere i soldi per fare un'Opa".
Se per la Consob esiste un accordo parasociale l'accusa parla di "un'interposizione pura e semplice" tra il presidente della Lazio e lo zio di sua moglie. Per il pm "l'organo di vigilanza ha un atteggiamento contraddittorio: prospetta un patto parasociale senza arrivare alle estreme conseguenze e denuncia Lotito per violazione dell'obbligo di vendere la quota".
Un atteggiamento che non frena la magistratura. Per Lotito e Mezzaroma la condotta è fraudolenta secondo l'accusa perché "creano confusione e inganno sul mercato. Il mercato ha delle regole e devono essere rispettate da tutti quelli che operano sul mercato, anche da chi si e' presentato come imprenditore salvitico".
Per l'accusa "non ci sono nè santi nè eroi in questo processo ma solo imprenditori che perseguono interessi economici", ma i ruoli dei due imputati "non sono paragonabili: Mezzaroma è in una posizione diversa. L'operazione è strutturata e gestita da Lotito che aveva l'obbligo di rilevare la quota Capitalia nella società Lazio".
Il pm: "Condannatelo per aggiotaggio"
Il pubblico ministero di Milano, Laura Pedio, ha chiesto al Tribunale di Milano la condanna del presidente della Lazio, Claudio Lotito,
a un anno e otto mesi di carcere più 20 mila euro di multa, con
l'accusa di aggiotaggio, in relazione al titolo di Borsa della società
calcistica romana. Il pm ha formulato la richiesta di un anno e 4 mesi
di carcere, per le stesse motiviazioni, anche per l'imprenditore romano
Roberto Mezzaroma.
Per l'accusa ci sarebbero le prove che Mezzaroma "acquista solo formalmente le azioni Lazio. Il centro di interesse è Lotito, le cui dichiarazioni non sono credibili perché nega l'evidenza, nega di avere timore di un'Opa ostile ma afferma di non avere i soldi per fare un'Opa".
Se per la Consob esiste un accordo parasociale l'accusa parla di "un'interposizione pura e semplice" tra il presidente della Lazio e lo zio di sua moglie. Per il pm "l'organo di vigilanza ha un atteggiamento contraddittorio: prospetta un patto parasociale senza arrivare alle estreme conseguenze e denuncia Lotito per violazione dell'obbligo di vendere la quota".
Un atteggiamento che non frena la magistratura. Per Lotito e Mezzaroma la condotta è fraudolenta secondo l'accusa perché "creano confusione e inganno sul mercato. Il mercato ha delle regole e devono essere rispettate da tutti quelli che operano sul mercato, anche da chi si e' presentato come imprenditore salvitico".
Per l'accusa "non ci sono nè santi nè eroi in questo processo ma solo imprenditori che perseguono interessi economici", ma i ruoli dei due imputati "non sono paragonabili: Mezzaroma è in una posizione diversa. L'operazione è strutturata e gestita da Lotito che aveva l'obbligo di rilevare la quota Capitalia nella società Lazio".
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- Fonte: Wikio