Avril Lavigne
Originale senza pentimenti. Sfrontata. Il debutto del 2002 di Avril Lavigne Let Go ha fornito alle giovani donne una voce aggressiva e indipendente nel mondo della musica rock. Dopo quattordici milioni di album e otto nomination ai Grammy Awards, la giovanissima artista canadese ritorna con Under My Skin, ma se vi aspettate che ritorni semplicemente sui suoi passi, vi sbagliate di grosso. Lei non è certo il tipo di ragazza che si adagia sugli allori.
Under My Skin si apre con le drammatiche tracce "Take Me Away" e "Together", che preparano la strada alle chitarre vigorose e al ritornello irresistibile di "Don't Tell Me", una canzone di poderosa forza di volontà al femminile che riprende da dove "Complicated" aveva lasciato. Da qui si passa per la strepitosa "He Wasn't" e l’ottimista "Who Knows", fino alla melodia minacciosa di "Freak Out" e alle malinconiche "Forgotten" e "Nobody's Home" che rivelano un lato più cupo di Avril Lavigne.
"Sono maturata così tanto negli ultimi due anni", ammette la cantante nativa di Napanee, Ontario. "Sono accadute molte cose, ho imparato tanto e sperimentato sia cose positive sia negative. Queste canzoni riflettono questi due anni intensi ed ognuna è davvero molto personale". Lavorando con produttori come Butch Walker (dei Marvelous 3), Raine Maida (di Our Lady Peace) e Don Gilmore (Linkin Park, Pearl Jam), Avril ha contribuito quasi in gran segreto alla stesura di una dozzina di canzoni introspettive di Under My Skin. "Ero appena tornata a Toronto dopo il tour mondiale e ho sentito l’impellente necessità di mettermi subito a scrivere", riferisce la 19enne. "Non avevo una direzione precisa, nessuno l’aveva. La gente immaginava che avrei rimosso quel periodo intenso per potermi concentrare sulla stesura delle canzoni, ma in realtà ho fatto l’opposto".
Un appuntamento a pranzo con la cantautrice canadese Chantal Kreviazuk si è tramutato in una comunione d’intenti prodigiosa, traducendosi in un lavoro di composizione a quattro mani. L’alchimia tra le due era perfetta. "Ci siamo messe a lavorare una sera e all’improvviso avevamo già pronta una canzone", racconta. "Nessuno sapeva cosa stavo combinando, nemmeno il mio manager o la mia etichetta". Il duo s’incontrò di nuovo la sera successiva e scrisse un’altra canzone. "E’ andata avanti così per due settimane e alla fine avevamo messo insieme 12 canzoni". Una simbiosi tale tra le due donne da portare Avril a trasferirsi nella casa di Malibu di Chantal e di suo marito Maida per registrare. "Avevo appena un paio di settimane di pausa durante il tour ed ero pronta a registrare", ricorda Avril.
L’aria californiana si è rivelata una salutare scappatoia dalla vita frenetica di Avril. "E’ stato un toccasana per me vivere lì, essere lontana dai riflettori per un po’ e riconquistare la mia indipendenza. Anche la mia amicizia con Chantal ne ha risentito positivamente, diventando la più bella che abbia mia avuto". Chantal e Avril trascorrevano tutta la notte in studio a perfezionare le canzoni, mentre durante il giorno, Avril prendeva confidenza con la città guidando fino alle mete che aveva voglia di raggiungere. Niente servizi fotografici, niente interviste, nessuna pressione. Alla fine registrarono la maggior parte delle canzoni nello studio di Raine e quelle canzoni appaiono ora in Under My Skin.
Le altre canzoni, scritte con il suo chitarrista Evan Taubenfeld (e una traccia con l’ex chitarrista degli Evanescence Ben Moody), continuano questa nuova tradizione di controllo da parte di Avril. "Sono stata coinvolta in ogni passaggio del disco. Mi piace metterci le mani sopra", dichiara. "Sapevo come volevo la struttura del disco e il suono di ogni strumento. Stavolta comprendo molto meglio il processo, le fasi della realizzazione di un disco perché ci sono già passata".
Scegliere le sue preferite tra le 12 canzoni che aveva scritto era però un’altra storia. "Ognuna di loro significa molto per me, come per esempio 'Together', che parla di quando ti trovi coinvolta in una relazione che sai già che non può funzionare. E’ una canzone che sostanzialmente dice, ‘non durerà tesoro!’" Un paio d’altre canzoni parlano di relazioni difficili eppure i loro ritornelli sono egualmente contagiosi come lo sono stati quelli di "Complicated" e "Sk8er Boi", ma quello che davvero rivela la crescita emotiva di Avril sono tracce che trasudano positività come "Who Knows" e "Take Me Away". "Credo sia il mio stato d’animo attuale”, ammette. Canzoni profonde, guidate dal pianoforte come “Together" e "Forgotten" riflettono la crescita, la maturità e il cambiamento di Avril dai tempi dell’uscita di Let Go. "Mi piace quello che sto facendo e sono certa che le cose andranno sempre meglio". Nel frattempo ha anche scoperto un lato femminile da opporre alla sua ben nota immagine da “ragazzaccio”. "Sono una tale femminuccia! Sono una romantica senza speranza e sorprendentemente vecchio stampo", ammette Avril sghignazzando. "Per questo ho scritto una canzone che parla di non arrendersi per qualche storia finita male ["Don't Tell Me"]". A parte questo lato da femminuccia, Avril è ansiosa di tornare a suonare dal vivo. "E’ così gratificante cantare del nuovo materiale", esclama. "Mi sento così piena d’entusiasmo e non vedo l’ora di andare oltre".
Ottimista e malinconica, la selvaggia corsa sul treno del successo degli ultimi due anni le ha insegnato ad avere una visione del mondo più bilanciata. "Le canzoni di Under My Skin sono decisamente più profonde di quelle in Let Go", riferisce, "ma mi piace ancora cantare canzoni pop. Sono sostanzialmente solo una ragazza che ama scrivere, fare casino e che desidera che la musica faccia parte della mia vita per sempre".
E’ anche una ragazza con una prodigiosa voce e con l’abilità di sviscerare le ansie e l’entusiasmo giovanili, trasferendo ogni emozione in canzoni irresistibili. Under My Skin di Avril Lavigne s’insinuerà anche sotto la vostra pelle.
Originale senza pentimenti. Sfrontata. Il debutto del 2002 di Avril Lavigne Let Go ha fornito alle giovani donne una voce aggressiva e indipendente nel mondo della musica rock. Dopo quattordici milioni di album e otto nomination ai Grammy Awards, la giovanissima artista canadese ritorna con Under My Skin, ma se vi aspettate che ritorni semplicemente sui suoi passi, vi sbagliate di grosso. Lei non è certo il tipo di ragazza che si adagia sugli allori.
Under My Skin si apre con le drammatiche tracce "Take Me Away" e "Together", che preparano la strada alle chitarre vigorose e al ritornello irresistibile di "Don't Tell Me", una canzone di poderosa forza di volontà al femminile che riprende da dove "Complicated" aveva lasciato. Da qui si passa per la strepitosa "He Wasn't" e l’ottimista "Who Knows", fino alla melodia minacciosa di "Freak Out" e alle malinconiche "Forgotten" e "Nobody's Home" che rivelano un lato più cupo di Avril Lavigne.
"Sono maturata così tanto negli ultimi due anni", ammette la cantante nativa di Napanee, Ontario. "Sono accadute molte cose, ho imparato tanto e sperimentato sia cose positive sia negative. Queste canzoni riflettono questi due anni intensi ed ognuna è davvero molto personale". Lavorando con produttori come Butch Walker (dei Marvelous 3), Raine Maida (di Our Lady Peace) e Don Gilmore (Linkin Park, Pearl Jam), Avril ha contribuito quasi in gran segreto alla stesura di una dozzina di canzoni introspettive di Under My Skin. "Ero appena tornata a Toronto dopo il tour mondiale e ho sentito l’impellente necessità di mettermi subito a scrivere", riferisce la 19enne. "Non avevo una direzione precisa, nessuno l’aveva. La gente immaginava che avrei rimosso quel periodo intenso per potermi concentrare sulla stesura delle canzoni, ma in realtà ho fatto l’opposto".
Un appuntamento a pranzo con la cantautrice canadese Chantal Kreviazuk si è tramutato in una comunione d’intenti prodigiosa, traducendosi in un lavoro di composizione a quattro mani. L’alchimia tra le due era perfetta. "Ci siamo messe a lavorare una sera e all’improvviso avevamo già pronta una canzone", racconta. "Nessuno sapeva cosa stavo combinando, nemmeno il mio manager o la mia etichetta". Il duo s’incontrò di nuovo la sera successiva e scrisse un’altra canzone. "E’ andata avanti così per due settimane e alla fine avevamo messo insieme 12 canzoni". Una simbiosi tale tra le due donne da portare Avril a trasferirsi nella casa di Malibu di Chantal e di suo marito Maida per registrare. "Avevo appena un paio di settimane di pausa durante il tour ed ero pronta a registrare", ricorda Avril.
L’aria californiana si è rivelata una salutare scappatoia dalla vita frenetica di Avril. "E’ stato un toccasana per me vivere lì, essere lontana dai riflettori per un po’ e riconquistare la mia indipendenza. Anche la mia amicizia con Chantal ne ha risentito positivamente, diventando la più bella che abbia mia avuto". Chantal e Avril trascorrevano tutta la notte in studio a perfezionare le canzoni, mentre durante il giorno, Avril prendeva confidenza con la città guidando fino alle mete che aveva voglia di raggiungere. Niente servizi fotografici, niente interviste, nessuna pressione. Alla fine registrarono la maggior parte delle canzoni nello studio di Raine e quelle canzoni appaiono ora in Under My Skin.
Le altre canzoni, scritte con il suo chitarrista Evan Taubenfeld (e una traccia con l’ex chitarrista degli Evanescence Ben Moody), continuano questa nuova tradizione di controllo da parte di Avril. "Sono stata coinvolta in ogni passaggio del disco. Mi piace metterci le mani sopra", dichiara. "Sapevo come volevo la struttura del disco e il suono di ogni strumento. Stavolta comprendo molto meglio il processo, le fasi della realizzazione di un disco perché ci sono già passata".
Scegliere le sue preferite tra le 12 canzoni che aveva scritto era però un’altra storia. "Ognuna di loro significa molto per me, come per esempio 'Together', che parla di quando ti trovi coinvolta in una relazione che sai già che non può funzionare. E’ una canzone che sostanzialmente dice, ‘non durerà tesoro!’" Un paio d’altre canzoni parlano di relazioni difficili eppure i loro ritornelli sono egualmente contagiosi come lo sono stati quelli di "Complicated" e "Sk8er Boi", ma quello che davvero rivela la crescita emotiva di Avril sono tracce che trasudano positività come "Who Knows" e "Take Me Away". "Credo sia il mio stato d’animo attuale”, ammette. Canzoni profonde, guidate dal pianoforte come “Together" e "Forgotten" riflettono la crescita, la maturità e il cambiamento di Avril dai tempi dell’uscita di Let Go. "Mi piace quello che sto facendo e sono certa che le cose andranno sempre meglio". Nel frattempo ha anche scoperto un lato femminile da opporre alla sua ben nota immagine da “ragazzaccio”. "Sono una tale femminuccia! Sono una romantica senza speranza e sorprendentemente vecchio stampo", ammette Avril sghignazzando. "Per questo ho scritto una canzone che parla di non arrendersi per qualche storia finita male ["Don't Tell Me"]". A parte questo lato da femminuccia, Avril è ansiosa di tornare a suonare dal vivo. "E’ così gratificante cantare del nuovo materiale", esclama. "Mi sento così piena d’entusiasmo e non vedo l’ora di andare oltre".
Ottimista e malinconica, la selvaggia corsa sul treno del successo degli ultimi due anni le ha insegnato ad avere una visione del mondo più bilanciata. "Le canzoni di Under My Skin sono decisamente più profonde di quelle in Let Go", riferisce, "ma mi piace ancora cantare canzoni pop. Sono sostanzialmente solo una ragazza che ama scrivere, fare casino e che desidera che la musica faccia parte della mia vita per sempre".
E’ anche una ragazza con una prodigiosa voce e con l’abilità di sviscerare le ansie e l’entusiasmo giovanili, trasferendo ogni emozione in canzoni irresistibili. Under My Skin di Avril Lavigne s’insinuerà anche sotto la vostra pelle.
- Spoiler:
- Fonte:Lycos
Ultima modifica di zazzo2 il Mer Dic 17, 2008 12:12 am - modificato 1 volta.