Inter fortunata si salva in corner da 2-0 a 2-2 a 4-2
Inter a +9 sulle seconde
La solidità difensiva dell'Inter è la cosa migliore del primo tempo nerazzurro. Il resto non soddisfa Mourinho, che chiede ripetutamente al centrocampo di alzarsi, di spingere di più, di non adagiarsi su un vantaggio striminzito, forse anche per dare un segnale dopo la brutta figura di Brema. Il conto della prima fase si chude con le proteste per un mani di Morero in area, un tiro di Ibra fuori misura e qualche bella giocata di Cambiasso. Troppo poco per chiudere la partita.
Secondo flash nerazzurro, ancora una volta a inizio tempo. Discesa di Maicon, tocco delicatissimo di Ibra, missile di Stankovic all'angolino. Una fiammata destinata a restare tale. Come nel primo tempo infatti, l'Inter si adagia. Il gesto che riapre la partita è di Pellissier, e per una volta tocca a Julio Cesar salire sul banco degli imputati per il ritardo con cui si lancia, invano, sul pallone. La seconda martellata è di Bentivoglio, comodamente appostato davanti alla porta per firmare il 2-2. E' l'inizio di una nuova partita.
Figo, Balotelli e Crespo. Mourinho rovescia sul tavolo tutto l'arsenale offensivo. Ci sono 25 minuti per spezzare le illusioni di Juve, Milan e Napoli, e per piegare Sorrentino, impeccabile su Balotelli (che occasione sprecata davanti al portiere!). L'operazione 3-2 si mette in moto grazie a Figo. La qualità del portoghese diventa determinante nell'azione del gol firmato da Ibrahimovic su assist di Maicon (Frey protesterà chiedendo un fallo). Ed è un fattore che rischia di pesare sul campionato, con la squadra di Mourinho (106 risultati utili consecutivi in campionato in casa) che grazie al suo uomo, forse l'unico, realmente dominante, conserva il vantaggio massimo sulle inseguitrici.
Nel finale c'è anche lo spazio per arrotondare il punteggio, visto che senza Morero (espulso) il fiume nerazzurro tracima a destra. Ibrahimovic sembra in trance e condanna Di Carlo alla visione di un film già visto un anno fa, quando guidava il Parma. L'incredibile staffilata d'interno destro che sfonda le resistenze della difesa veneta è un diamante che offusca le difficoltà affrontate contro l'ultima della classe.
Inter a +9 sulle seconde
La solidità difensiva dell'Inter è la cosa migliore del primo tempo nerazzurro. Il resto non soddisfa Mourinho, che chiede ripetutamente al centrocampo di alzarsi, di spingere di più, di non adagiarsi su un vantaggio striminzito, forse anche per dare un segnale dopo la brutta figura di Brema. Il conto della prima fase si chude con le proteste per un mani di Morero in area, un tiro di Ibra fuori misura e qualche bella giocata di Cambiasso. Troppo poco per chiudere la partita.
Secondo flash nerazzurro, ancora una volta a inizio tempo. Discesa di Maicon, tocco delicatissimo di Ibra, missile di Stankovic all'angolino. Una fiammata destinata a restare tale. Come nel primo tempo infatti, l'Inter si adagia. Il gesto che riapre la partita è di Pellissier, e per una volta tocca a Julio Cesar salire sul banco degli imputati per il ritardo con cui si lancia, invano, sul pallone. La seconda martellata è di Bentivoglio, comodamente appostato davanti alla porta per firmare il 2-2. E' l'inizio di una nuova partita.
Figo, Balotelli e Crespo. Mourinho rovescia sul tavolo tutto l'arsenale offensivo. Ci sono 25 minuti per spezzare le illusioni di Juve, Milan e Napoli, e per piegare Sorrentino, impeccabile su Balotelli (che occasione sprecata davanti al portiere!). L'operazione 3-2 si mette in moto grazie a Figo. La qualità del portoghese diventa determinante nell'azione del gol firmato da Ibrahimovic su assist di Maicon (Frey protesterà chiedendo un fallo). Ed è un fattore che rischia di pesare sul campionato, con la squadra di Mourinho (106 risultati utili consecutivi in campionato in casa) che grazie al suo uomo, forse l'unico, realmente dominante, conserva il vantaggio massimo sulle inseguitrici.
Nel finale c'è anche lo spazio per arrotondare il punteggio, visto che senza Morero (espulso) il fiume nerazzurro tracima a destra. Ibrahimovic sembra in trance e condanna Di Carlo alla visione di un film già visto un anno fa, quando guidava il Parma. L'incredibile staffilata d'interno destro che sfonda le resistenze della difesa veneta è un diamante che offusca le difficoltà affrontate contro l'ultima della classe.
- Spoiler:
- Fonte: Gazzetta