Lazio che fortuna gol annullato (ingiustamente) a Milito
I biancocelesti pareggiano alla fine grazie ad una papera di Rubinho
Partita molto equilibrata nel primo tempo. Il Genoa ha chiuso bene la porta ai romani soffocando il gioco al centro e sulle fasce dove Sculli e Palladino (forse il migliore in campo) hanno lavorato tantissimo per aiutare i compagni di centrocampo a contrastare i laziali. Che infatti non sono quasi mai riusciti a imbeccare Foggia, Zarate e Pandev. La tattica di Gasperini ha funzionato perché, a parte un paio di punizioni di Kolarov e un destro fuori di Meghni dopo un break solitario al centro, i padroni di casa non hanno creato molto. E appena sono fatalmente calati, i rossoblu sono saliti di squadra creando i pericoli più veri della frazione.
Cribari ha sempre chiuso Milito, ma tra il 36’ e il 40’ il Principe ha trovato finalmente l’aiuto dei compagni. Prima quando dopo un tacco di Juric, il cross di Sculli e la sponda di Vanden Borre ha sparato centrale su Carrizo. Poi quando ha segnato un gol validissimo che il guardalinee De Santis ha inspiegabilmente annullato, forse credendo che il bomber fosse in fuorigioco all’inizio dell’azione incriminata. Un errore molto grave a questi livelli.
Nella ripresa Delio Rossi ha inserito Rocchi per Pandev e l’attacco laziale ha acquistato pericolosità. Ma all’8’ è Sculli a procurarsi un rigore (forse, ma non è chiaro, toccato da dietro in area). Milito ha calciato alto e per il Genoa è sembrata la classica giornata no. Specie al 14’ e al 22’ quando Rocchi è stato vicinissimo al gol (salvataggio di Papastathopuolos sulla linea). Ma al 24’ azione sulla destra dell’attivissimo Palladino, assist di Mesto per Milito che di destro colpisce male ma fulmina Carrizo. È il meritato vantaggio genoano che avrebbe potuto durare. Ma al 35’ l’errore di Rubinho sul tiro di Dabo ha ristabilito la parità.
I biancocelesti pareggiano alla fine grazie ad una papera di Rubinho
Partita molto equilibrata nel primo tempo. Il Genoa ha chiuso bene la porta ai romani soffocando il gioco al centro e sulle fasce dove Sculli e Palladino (forse il migliore in campo) hanno lavorato tantissimo per aiutare i compagni di centrocampo a contrastare i laziali. Che infatti non sono quasi mai riusciti a imbeccare Foggia, Zarate e Pandev. La tattica di Gasperini ha funzionato perché, a parte un paio di punizioni di Kolarov e un destro fuori di Meghni dopo un break solitario al centro, i padroni di casa non hanno creato molto. E appena sono fatalmente calati, i rossoblu sono saliti di squadra creando i pericoli più veri della frazione.
Cribari ha sempre chiuso Milito, ma tra il 36’ e il 40’ il Principe ha trovato finalmente l’aiuto dei compagni. Prima quando dopo un tacco di Juric, il cross di Sculli e la sponda di Vanden Borre ha sparato centrale su Carrizo. Poi quando ha segnato un gol validissimo che il guardalinee De Santis ha inspiegabilmente annullato, forse credendo che il bomber fosse in fuorigioco all’inizio dell’azione incriminata. Un errore molto grave a questi livelli.
Nella ripresa Delio Rossi ha inserito Rocchi per Pandev e l’attacco laziale ha acquistato pericolosità. Ma all’8’ è Sculli a procurarsi un rigore (forse, ma non è chiaro, toccato da dietro in area). Milito ha calciato alto e per il Genoa è sembrata la classica giornata no. Specie al 14’ e al 22’ quando Rocchi è stato vicinissimo al gol (salvataggio di Papastathopuolos sulla linea). Ma al 24’ azione sulla destra dell’attivissimo Palladino, assist di Mesto per Milito che di destro colpisce male ma fulmina Carrizo. È il meritato vantaggio genoano che avrebbe potuto durare. Ma al 35’ l’errore di Rubinho sul tiro di Dabo ha ristabilito la parità.
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- Fonte: Wikio